
È risaputo che i social media in ambito sanitario possono essere di grande aiuto per aumentare l’autorevolezza (percepita) del medico o del team medico, sviluppare una comunicazione efficace con i pazienti e mantenere un dialogo con loro.
Oggi il 53% delle persone in UE si rivolge a “Dottor Internet” per cercare informazioni mediche (fonte: Eurostat), il 57% valuta positivamente la presenza di una struttura sui social media e per l’81% degli utenti un profilo ben curato sui social equivale a una realtà all’avanguardia (fonte: Social Media and Health Care Professionals: Benefits, Risks, and Best Practices).
Per questo motivo le strutture ospedaliere, gli studi privati e i professionisti della salute stanno investendo sempre di più nella comunicazione social.
Ma cosa funziona davvero sui canali digitali, in un settore complesso e variegato come quello della sanità, e come impiegarli al meglio? In questo articolo vedremo alcuni consigli utili per valorizzarli.
Sommario
- 1 Social media per l’healthcare, ecco perché vanno integrati nella propria comunicazione
- 2 I canali da presidiare per una comunicazione social medica efficace
- 2.1 Instagram, per educare e fidelizzare i pazienti
- 2.2 Facebook, per coinvolgere un pubblico più ampio e diversificato
- 2.3 TikTok, per semplificare i concetti e raggiungere i giovani
- 2.4 YouTube, per fare approfondimenti e costruire l’autorevolezza
- 2.5 LinkedIn, per il networking e la divulgazione scientifica
- 3 Cosa funziona sui social network in ambito sanitario?
- 4 Come ottenere risultati concreti sui social media in ambito healthcare: 5 idee per farli funzionare
- 5 Errori comuni da evitare nella tua comunicazione social
- 6 Alla base del successo dei social media nel settore medico serve sempre una strategia
Social media per l’healthcare, ecco perché vanno integrati nella propria comunicazione
Utilizzare i social network in ambito sanitario è un’opportunità per far conoscere la propria professionalità e quella del team, oltre ad accrescere la visibilità dello studio e attirare nuovi pazienti.
Saperli utilizzare consente di:
- umanizzare il personale;
- comunicare i propri valori, per costruire un rapporto di fiducia con i pazienti;
- creare connessioni con le persone, anche su pubblici mirati (dati demografici, problemi o sensibilità specifiche, interessi, etc);
- sensibilizzare sulle tematiche di attualità e prevenzione;
- fare informazione, anche con contenuti educativi, combattendo le fake news = aumento di “trust”, autorevolezza;
- rispondere in tempi rapidi agli utenti, migliorando il servizio e aumentando la soddisfazione dei pazienti;
- costruire la reputazione dello studio e fare personal branding medico;
- mostrare “advocacy e thought leadership” nel proprio settore di competenza;
- affrontare situazioni di emergenze e di crisi in tempi rapidi;
- trovare nuovi collaboratori per il proprio centro.
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I canali da presidiare per una comunicazione social medica efficace
Scegliere i canali social in cui aprire e curare un profilo professionale è fondamentale.
L’healthcare è un settore in cui la comunicazione deve essere trasparente, chiara e onesta.
Ma ogni piattaforma ha le sue regole e il suo pubblico di riferimento, per cui non è necessario essere presenti in ciascuna, ma solo in quelle in linea con i propri bisogni.
Abbiamo riassunto in questa tabella i nostri giudizi sui vari social in termini di caratteristiche e obiettivi; di seguito trovi la spiegazione dei vari canali social network nel dettaglio.
Social Media | Stimolare fama e autorevolezza | Networking | Coinvolgimento del pubblico | Attirare nuovi pazienti | Educare |
---|---|---|---|---|---|
⭐⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | |
⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | |
TikTok | ⭐⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ |
YouTube | ⭐⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐⭐ | ⭐⭐ | ⭐⭐ | ⭐⭐⭐⭐⭐ |
Instagram, per educare e fidelizzare i pazienti
Instagram è consigliato per costruire una community, condividere consigli rapidi e fare educazione.
Possono essere pubblicati video legati a tematiche di prevenzione medica o su miti da sfatare, oltre a caroselli informativi con infografiche e spiegazioni dettagliate su alcune patologie.
Inoltre, si può attivare la live per rispondere alle domande dei pazienti in real time.
Facebook, per coinvolgere un pubblico più ampio e diversificato
Facebook è uno dei social media con più utenti iscritti al mondo; utile per creare una presenza più istituzionale e interagire con diverse fasce d’età, soprattutto over 45/50.
Sulla propria pagina professionale si possono condividere contenuti informativi a tema salute e dar vita a gruppi Facebook per coinvolgere gli iscritti con argomenti di prevenzione o di supporto ai pazienti.
TikTok, per semplificare i concetti e raggiungere i giovani
I medici su TikTok possono ideare contenuti efficaci in pillole, generando un coinvolgimento alto, soprattutto tra i giovani.
Su questa piattaforma l’immediatezza è tutto: qui funzionano i video brevi (mediamente dai 30 ai 60 secondi) con spiegazioni semplici e dirette di alcuni argomenti sanitari o che forniscono risposte rapide alle domande più frequenti dei pazienti.
I video non devono necessariamente essere “patinati”: ciò che conta è il contenuto in formato video e la frequenza di pubblicazione.
YouTube, per fare approfondimenti e costruire l’autorevolezza
YouTube consente di pubblicare video lunghi e più dettagliati (dai 5 ai 15 minuti, tipicamente, ma anche molto più lunghi) dedicati alla prevenzione, ai trattamenti di problematiche legate alla salute oppure legati alla divulgazione di uno stile di vita sano.
Da considerare i tutorial e le interviste.
La forza di YouTube sta anche nel fatto che viene utilizzato anche come motore di ricerca dalle persone; inoltre l’uso di YT tramite smart tv ha superato nel 2025 le visualizzazioni tramite pc o app: questo la rende sempre più simile alla televisione classica, come valore e percezione del messaggio.
Inoltre i video pubblicati su YouTube appaiono anche nei risultati di ricerca in Google: questa è un’ulteriore opportunità di visibilità organica naturale.
LinkedIn, per il networking e la divulgazione scientifica
Questo social è indicato per creare connessioni professionali tra colleghi, oltre ad aziende sanitarie e istituzioni.
Su questo canale si possono pubblicare articoli scientifici, post di approfondimento sui casi clinici e sulle innovazioni, oltre a incentivare i webinar e le conferenze online.
Diventa spesso anche lo strumento principe per il confronto tra colleghi su tematiche specifiche, sviluppando potenzialmente anche collaborazioni professionali.
Cosa funziona sui social network in ambito sanitario?
La prima cosa da sottolineare è che non esistono verità assolute. In linea generale, però, ci sono alcuni contenuti che hanno più successo di altri.
Come abbiamo visto, ogni piattaforma ha le sue peculiarità, ma alcune regole valgono per tutti, soprattutto in ambito medico. In particolare, i pazienti necessitano di:
- contenuti chiari, comprensibili, con un linguaggio semplice e libero dai tecnicismi;
- risposte alle loro domande più comuni;
- empatia e interazione, per accorciare le distanze e aumentare la fiducia nei confronti del professionista;
- ascolto, in merito alle loro curiosità e preoccupazioni;
- autenticità, con contenuti sinceri, non troppo elaborati, grazie ai quali gli utenti possano immedesimarsi.
Come ottenere risultati concreti sui social media in ambito healthcare: 5 idee per farli funzionare
Abbiamo visto cosa cercano i pazienti sui social, ma quali sono i contenuti che attirano la loro attenzione e li coinvolgono maggiormente?
Ecco 5 consigli da implementare nel tuo piano editoriale e da personalizzare secondo le tue necessità.
1. Via libera ai contenuti che mixano educazione e intrattenimento
I post sanitari possono comunicare informazioni importanti in modo coinvolgente, senza perdere la loro intrinseca serietà.
Per esempio, si può aggiungere alla fine di un carosello o di reel di Instagram un sondaggio per aumentare l’interazione, oppure per commentare delle notizie o, ancora, usare il sarcasmo e puntare sulla simpatia per spiegare concetti importantissimi per la salute come fanno i professionisti di Heimi.
2. Dati e ricerche a sostegno di ciò che si dice
Creare dei caroselli o delle infografiche con guide step by step, checklist e consigli pratici come “5 cose da fare prima di un intervento chirurgico” può essere utile allo scopo di semplificare i concetti complessi e aumentare le condivisioni sui social.
Per rafforzare la comunicazione, l’ideale è inserire dati verificati e fonti autorevoli, anche all’interno del testo. Puoi farti un’idea di come utilizzare le fonti in modo semplice sbirciando il profilo del Dott. Francesco Signorello.
3. Massima attenzione a un linguaggio facile e rispettoso
Utilizzare termini chiari in modo da rendere più comprensibile la comunicazione è il primo passo per avvicinare il professionista ai pazienti. L’uso delle parole è importante e vanno ben soppesate così che nessuno si senta escluso o giudicato.
Nella guida Words Matter – Terms to Use and Avoid When Talking About Addiction del National Institute of Health dedicata alle espressioni legate alle dipendenze, si suggeriscono i termini da preferire a prevenzione dei pregiudizi.
Per capire meglio: se vuoi fare una guida sull’abuso dei farmaci, il consiglio è quello di sostituire la parola “abuso” (con accezione negativa) con “uso improprio”. ottimi spunti si possono trovare sul profilo Instagram della dottoressa Serena Saraceni, attenta all’utilizzo di un linguaggio inclusivo e non offensivo.
4. Risoluzione diretta al problema
Proporre dei contenuti spontanei, coinvolgendo in prima persona i pazienti e le loro problematiche, può creare empatia.
Un modo per distinguersi, e andare oltre ai classici video di risposta alle domande e curiosità, utile per mostrare le competenze del professionista e come si approccia al paziente.
Un esempio da cui prendere ispirazione può essere quello del Poliambulatorio riabilitativo e centro prelievi MedicalPro in cui il problema viene presentato attraverso degli sketch tra medico e paziente, fuori dell’ambulatorio.
5. Collaborazione con altri professionisti
Ideare dei contenuti insieme ad altri professionisti può migliorare l’autorevolezza dell’informazione e stimolare i pazienti al dibattito. Ideale per espandere la gamma di tematiche divulgate così da fornire un’informazione a 360° su un preciso ramo della medicina.
Nel profilo IG della pediatra Valentina Paolucci si possono rivedere le dirette con gli altri professionisti: conversazioni che esplorano le varie sfaccettature dell’infanzia e vanno oltre alla sua area specifica di competenza.
Errori comuni da evitare nella tua comunicazione social
Perché i contenuti funzionino davvero, occorre adattare la comunicazione a ogni canale.
Tra gli errori più frequenti di chi gestisce in autonomia i social media, troviamo:
- la pubblicazione dello stesso post e/o video su tutte le piattaforme, da Facebook o TikTok, non considerando che ci si rivolge a platee con esigenze differenti;
- l’apertura di profili professionali su tutti i social disponibili, senza programmazioni schedulate, postando di tanto in tanto, quando si ha tempo o ci si ricorda di farlo;
- la non considerazione delle campagne pubblicitarie, indispensabili per far conoscere la propria pagina e arrivare a più pazienti;
- copiare i concorrenti, senza avere un’idea precisa dei traguardi da raggiungere;
- la mancanza di una pianificazione chiara che, invece, va personalizzata rispetto ai propri valori, obiettivi, alle esigenze del settore e degli utenti, a seguito di un’approfondita lettura dei dati.
Alla base del successo dei social media nel settore medico serve sempre una strategia
Come abbiamo visto, ci sono alcuni contenuti che funzionano più di altri, ma un profilo non può decollare senza un’adeguata strategia capace di identificare, per esempio, i canali migliori su cui sviluppare il piano editoriale e la tipologia di contenuto più adatta a raggiungere i tuoi obiettivi.
Perché ciò avvenga, l’ideale è affidarsi a un’agenzia di marketing medicale che, dopo un’attenta analisi dei tuoi bisogni, possa indicarti le soluzioni migliori per valorizzare la tua presenza sui social media.
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